“Tutte le volte che ne prendo, sono templi, chiese, obelischi, rupi; è come una pittoresca geografia che prima ammiro, per poi convertire quei monumenti di lampone e vaniglia nella mia gola.”
Questo è quanto diceva Marcel Proust a proposito del gelato e chissà cosa direbbe oggi visto la vera e propria rivoluzione in corso che sta coinvolgendo questo prodotto d’eccellenza del Made in Italy che è tra i più noti al mondo.
Rivoluzione culturale, gastronomica e linguistica. Qual è il nuovo trend del gelato tricolore?
Prodotti provenienti da ogni angolo del mondo, internazionalità, azzardo e quel pizzico di follia che sta alla base di ogni sfida. Ananas, rosmarino, banana, aglio nero, barbabietola, fragola, asparagi e perfino la carne, sono ingredienti che entrano nelle ricette del gelato italiano.
Le grandi gelaterie italiane, in questa torrida estate 2019, sfidano gli abbinamenti più inaspettati e gli azzardi più rischiosi, oppure cercano l’origine più autentica del sapore.
Pronti alla rivoluzione?
Ne potrete assaporare a base di ostriche, di peperone di Carmagnola, di olive, di formaggio e senape. Whisky torbato e alga wakame. Ma come spiegare a un turista straniero tanta originalità? Quali parole usare? Come contestualizzare tanta audacia per chi, magari, si aspetta la più classica delle palline di gelato alla nocciola (rigorosamente piemontese of course)?
Studio 23, ha proprio nel settore food uno dei suoi punti di maggior forza. Da anni sostiene e svolge il lavoro di traduzione dei testi di alcune aziende del settore alimentare che vogliono proporsi all’estero o che hanno esigenza di comunicare in lingue straniere la propria attività. Rispettando il senso delle vostre parole, utilizzando sempre il termine corretto rispetto al contesto di riferimento.
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Abituatevi a termini nuovi che non avete mai sentito prima associati al gelato.
La gelateria italiana apre al mix di sapori e non si ferma alla consueta, e verrebbe da dire desueta, offerta dolce. Rischia, e sembra vincere, in una escalation di accostamenti le cui parole d’ordine sono alleggerire e scoprire nuovi confini del gusto.
Leggerezza e innovazione. A Milano vanno per la maggiore i gelati all’acqua, prodotti selezionati, senza latte e uova. Ma se fosse ora dell’aperitivo? Niente paura: cialde e panini con creme di formaggi e maionese ghiacciate, i cocktail si raffreddano con gelati al Porto e Negroni.
Tocco esotico e salubrità. A Torino, e non solo, fanno capolino sorbetti al latte di cocco, al lime, all’avocado o alla curcuma, vegan e gluten free. La qualità dei componenti è una sana ossessione: porte sbarrate per emulsionanti, aromi di sintesi, semilavorati, grassi vegetali idrogenati e raffinati.
Provocazione e genialità. Mentre nella città del giglio, Firenze, si arriva all’impensabile: il gelato alla carne che, si sa, da quelle parti è un ingrediente “intoccabile”. Nel capoluogo toscano, infatti, si è superato l’ultimo tabù del gusto con il New England 1776, gelato a base di pancetta glassata e zuccherato con lo sciroppo d’acero. Non da meno sono, per coraggio e fantasia, i sorbetti al lampredotto e alla finocchiona.
Oriente e Occidente. A Parma troverete infusioni alle radici di liquirizia e il karkad. Mentre a Lucca le erbe e le sperimentazioni su gusti come lo zenzero e la curcuma non vi deluderanno. In Liguria, a Chiavari: rum, bitter, champagne e pompelmo rosa, peperone e mango sono solo alcune delle proposte più sbalorditive. Altri gelati alcolici per i più trasgressivi: vermouth e botanical. E che dire della cipolla rossa caramellata e del pomodoro, del mirtillo e della fragola? Oppure il gelato all’olivello di Cecina della costa toscana? Imperdibile il pesto di pistacchio di Sarzana, in Liguria. Senza dimenticare ingredienti e sapori decisamente orientaleggianti come ginkgo e sciroppo di rosa.
Accostamenti e azzardi. Le note fresche del lampone e dello zenzero, vi conquisteranno mentre la rapa rossa e l’arancio con la glassa di mandorle tostate e fior di pannona vi faranno fare il giro del mondo a cavallo della bontà. Pasta di limone e perfino crema di carote. Gorgonzola e mozzarella di bufala. Menta Pancalieri e pino mugo delle Dolomiti; caramello al sale himalayano e sentori di pepe rosa del Madagascar. Sono solo alcune delle tante novità che potrete assaporare quest’estate.
Il settore del food è in continua evoluzione, le proposte gastronomiche sono sempre più raffinate e complesse, così come il linguaggio che le racconta. Studio23, grazie ad un network di traduttori madrelingua, è in grado di adoperare le espressioni più idonee ed efficaci per trasmettere il vostro messaggio.
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