maggio 2019

Brindiamo alla qualità: dal vino alle parole

Le mille lingue del Prosecco che si prepara a conquistare l'Europa!

Traduzioni nel settore vinicolo: l’esempio del Prosecco

Il vino italiano è ancora oggi protagonista nel mondo. Nonostante la competizione sia sempre più agguerrita e altri vini europei (come i francesi) abbiano superato gli italiani sul mercato mondiale, la sua incomparabile varietà, espressione delle ricchezze del nostro territorio, affascina e conquista i palati più esigenti di tutto il mondo.

Settore vinicolo ancora in crescita

Veniamo ai numeri. Secondo un’analisi condotta da Nomisma-Wine Monitor e resa nota quest’anno, l’Italia è indubbiamente cresciuta nelle vendite.
E anche se la crescita è inferiore rispetto ai concorrenti, in Cina in 5 anni l’incremento italiano ha sfiorato l’80% mentre le importazioni da mondo hanno segnato un +106%, il trend in salita è importante.

Ma non finisce qui, perché il tasso annuo di crescita stimato dall’Osservatorio nei prossimi 5 anni prevede altri grandi numeri, con un ulteriore aumento dei consumi dell’area asiatica: fino all’8% in Cina, dall’1% al 2,5% in Giappone, complice l’accordo di partenariato economico, dal 5,5% al 7,5% in Corea del Sud e dal 3% al 4,5% a Hong Kong.

Dati significativi che confermano l’internazionalizzazione del settore vitivinicolo, che a partire dagli anni Novanta ha visto un costante aumento delle esportazioni, prima in mercati oggi consolidati come quello americano, tedesco e inglese, e successivamente conquistando quelli sudamericano, russo, indiano e ora asiatico.

I numeri sono interessanti e non sfugge a questa tendenza nemmeno il Prosecco, vino spumante italianissimo, che ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenziale nelle vendite, sia nei confini nazionali che all’estero.

Nuovi mercati, nuove traduzioni

L’aumentare delle possibilità di esportazione ha comportato una più accanita competizione in termini di marketing.
Non si tratta più di essere pionieri che entrano in un mercato nuovo, ma di strutturarsi in maniera da conquistare un territorio, introducendo la nostra cultura del vino nella loro.
In questa fase è importante comprendere le tradizioni, le abitudini e i trend e, fondamentale, parlare la loro lingua.

La consapevolezza di dover penetrare mercati esteri per essere competitivi sta alla base della scelta di traduzioni professionali per il settore vinicolo ed enogastronomico, consapevoli che il processo di traduzione comporta anche conoscere e capire una cultura e intercettare quali termini siano più rappresentativi per il settore vincolo, per renderne meglio le caratteristiche, ma anche i sistemi produttivi.

La traduzione diventa fondamentale quindi per dare un messaggio efficace e corrispondente agli obiettivi preposti dal marketing.

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Tradurre il vino: la complessità del Prosecco

Il lessico italiano è ampio e specifico e il settore enologico è talmente complesso che non esistono corrispondenze esatte rispetto alla lingua di arrivo.

Prendiamo il caso del Prosecco. Benché le parole che lo raccontano all’estero siano spesso generiche e compresse sotto il cappello degli sparkling wine (vini frizzanti), dietro al Prosecco si cela un mondo ben più complesso.

Per esempio, sebbene termini inglesi che lo descrivono, come Brut, Extra dry, Dry, siano molto utilizzati per distinguere le varie tipologie di Prosecco, sono gli stessi che se tradotti letteralmente possono confondere. Non c’è infatti una rispondenza esatta tra le loro caratteristiche e il significato inglese contenuto nei termini.

Vediamo perché:

Extra Dry
Prosecco EXTRA DRY è un termine di per sé un po’ ingannevole, infatti nonostante la sua traduzione letterale (extra secco), rappresenta un Prosecco più dolce rispetto al Brut (tra i 12 e i 17 gr/l di zucchero). Il Prosecco EXTRA DRY riscuote proprio per il suo boccato più morbido più successo come aperitivo.

 

Brut
Il Prosecco BRUT è invece la versione di più secca quindi con residuo zuccherino più basso (meno di 12 gr/l). In bocca è leggermente più acidulo pur mantenendo sapore pieno e il suo classico profumo delicatamente fruttato.

Dry
Se proseguiamo nella scala zuccherina e ne aumentiamo la dolcezza incontriamo il Prosecco DRY. Si tratta della tipologia meno diffusa: presenta un residuo zuccherino tra i 17 e i 32  grammi per litro. Questo
spumante Dry ha una decisa nota abboccata e nel bicchiere avvertirete più intense le note fruttate.

Rendere in traduzione queste differenze, tanto più dipanando i dubbi che i termini di origine possono generare, non è un lavoro che si possa improvvisare in nessuna lingua.
Per questo le traduzioni per il settore del vino sono estremamente importanti per poter illustrare e vendere un prodotto.

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Successi del Prosecco in Europa

Chi, come Studio 23, lavora in modo professionale sulle traduzioni del Prosecco sa bene come rendere e raccontare il mondo variegato della bollicina italiana facendola conoscere nel mondo.
In particolare al di là della Manica, come dimostrano alcuni dati.

Nel 2016 per le bollicine venete il Regno Unito è diventato il primo mercato internazionale, in pratica una bottiglia su tre finisce oltre le bianche scogliere di Dover per un valore mai registrato prima di 366 milioni di euro.

Questo aumento di interesse dei britannici per il vino è talmente importante che ha fatto calare il consumo di birra, passato in tredici anni, dalle 35.642 migliaia di barili di allora alle 26.914 migliaia di barili attuali.

Traduzioni e cultura del vino
Ma il nostro vino è la nostra terra, è il modo di coltivarlo, di produrlo, di sorseggiarlo e di raccontarlo.

Le difficoltà del marketing stanno tutte nel rendere una cultura, e le traduzioni per il settore vitivinicolo non riguardano solo la terminologia tecnica, ma la capacità di trasmettere una sensibilità, un messaggio.

Come raccontare la produzione del vino, le usanze locali e le diverse tipologie di produzione di ogni regione d’Italia?
Questo sarà ancora più difficile nei territori, come quello cinese, in cui manca una vera e propria cultura del vino.

Vien da sé che le parole che si usano per descrivere, presentare e commercializzare il vino assumano quindi un ruolo fondamentale.
Un esempio?

Nel 2009 fu dato un nuovo nome al vitigno Prosecco. Fu ribattezzato “Glera”. Che piaccia o no, si è tentato di ridare un nome a questo particolare biotipo per tutelarlo dall’utilizzo inappropriato in altri paesi europei. L’importanza del nome e delle parole che vengono utilizzate è quindi fondamentale.
Chi conosce il settore del vino lo sa.

traduzioni settore vino

Tradurre il vino in maniera professionale

Immaginate quindi cosa potrebbe accadere ad una descrizione delle varie tipologie del Prosecco se cadesse nelle mani sbagliate?

Non basta avere un buon vocabolario, nemmeno il migliore.

E la traduzione letterale non sempre è la più azzeccata, come abbiamo visto nel caso del Prosecco, anzi spesso può portare fuori strada.

Un traduttore preparato nel settore vitivinicolo, che ha acquisito nel corso degli anni le terminologie del settore, saprà trovare il termine corrispondente più corretto o creare una traduzione laddove non ci sono equivalenti.

Per questo non improvvisate, non mettete a rischio la vostra immagine.
Rivolgetevi a chi, come Studio 23, fa traduzioni per il settore vinicolo per mestiere, compilando il form qui sotto.

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