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giugno 2019

Bikini esplosivi

L'estate e i costumi di tendenza: il grande ritorno del bikini.

Louis Réard, inventore del bikini moderno, sarebbe corretto dire re-inventore dato che già nell’antica Roma le donne lo indossavano, scelse il nome dell’atollo di Bikini nelle Isole Marshall sul quale gli Stati Uniti d’America svolgevano test nucleari per battezzare questo capo d’abbigliamento, sicuro del fatto che anche la sua creazione avrebbe avuto un effetto dirompente sui costumi della sua epoca. E così fu. Dal lontano 5 luglio 1946 ai giorni nostri, il bikini ha attraversato i decenni adattandosi e trasformandosi a seconda delle tendenze e della moda del momento.

Il boom del bikini e la forza del cinema

Negli anni ’50 Marylin Monroe ne sancì il successo con le sue forme giunoniche, successo che proseguì negli anni ’60 grazie a Brigitte Bardot e Ursula Andress. Quest’ultima lo consegnò all’immaginario collettivo con la scena, divenuta cult, in cui esce dall’acqua interpretando il personaggio di Honey Ryder nella pellicola Agente 007 – Licenza di uccidere, al fianco di Sean Connery.

Anni ’70-’80: la diffusione di massa

Se gli anni ’70 sono stati il decennio in cui questo modello di costume ha conosciuto una diffusione che potremmo definire di “massa”, gli anni ’80 lo hanno visto protagonista di una ulteriore trasformazione declinandolo in forme più sportive, smaccatamente sgambato e succinto. Di questo periodo rimane iconica la bellezza di Cindy Crawford che indossa un due pezzi a stelle e strisce.

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Gli anni ’90 e il concorrente “intero” della Anderson

Gli anni ’90 videro un leggero calo di attenzione, complice la serie televisiva Baywatch, in cui una prorompente Pamela Anderson, interpretava una sensuale bagnina in costume intero rosso. Nei primi anni Duemila, fu ancora grazie a un film della saga di 007 – La morte può attendere del 2002 – in cui la splendida Halle Barry indossa un bikini di ispirazione anni ’70.

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E oggi, come si presenta il modello di costume più longevo della storia?

I magnifici 7.

La tendenza del bikini, ma anche più in generale di tutti costumi, per l’estate 2019 si può riassumere in 7 must.

Retro, ovvero la riscoperta della sinuosità e morbidezza degli anni ’50. Il passato che ritorna, rinnovato e attualizzato, carico di vivacità e spensieratezza. Animalier, non mancheranno sulle nostre spiagge capi zebrati, leopardati e pitonati. Così come i capi Batik sono di gran moda, temi etnici, stile gipsy, lacci e lavorazioni crochet. Ma attenzione, niente volgarità: tagli minimal e assolutamente chic!

A proposito di minimal: togliere, togliere, togliere all’insegna dell’essenzialità e dell’eleganza, tinte unite e colori tenui. Neon, per le più audaci sono tante le tonalità fluo: verde, giallo, rosso, arancio e rosa. Logo, grande e sfacciato, il brand c’è e si deve vedere. Un po’ di nostalgia degli anni ’90 che si presenta in una forma nuova, ironica e divertente. Last but not least, il Monospalla, sensuale ed elegante, per la verità più diffuso nella versione intero, ha qualche audace esponente anche nella versione bikini.

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Costume intero o bikini?

Non manca l’eccezione che conferma la regola. Chiara Ferragni (e non solo lei), nota influencer, ha infatti ribaltato ogni pronostico e ha decretato l’estate 2019 come il momento giusto per l’intero. E dalla Polinesia, l’aprile scorso, l’imprenditrice digitale ha presentato la propria collezione, realizzata per Calzedonia, proprio di costumi interi.

Attenzione ai tessuti!

Ma non è l’unica particolarità di quest’estate ricca di sorprese in tema di tendenze: tessuti eco-frendly, in materiali riciclati, fibre naturali, taglie morbide e ”democratiche” sono altri imperdibili per una stagione che si preannuncia caldissima sotto tutti i punti di vista.

Moda e mercato globale

Un giro nel mondo dei bikini che tocca ogni angolo del pianeta fatto di contaminazioni, sovrapposizioni, evoluzioni che danno vita a sfumature sempre diverse e numerose. La moda è un fenomeno internazionale e globale per definizione e oggi più che mai richiede esperienza e linguaggi idonei a tutti i mercati.

Per questo Studio 23 lavora da molti anni con passione, esperienza e professionalità per l’industria della moda, fornendo traduzioni, revisioni ed editing di testi per il settore fashion. Grazie ad un network di traduttori madrelingua esperti e qualificati è il partner ideale per le aziende del settore della moda che intendano presentarsi con le parole appropriate al contesto in cui agiscono.

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